2014 - A tu per tu con Cunéaz e Corà

In occasione dell'esposizione Au cœur de la matière dell'artista valdostana Giuliana Cunéaz, organizzata presso il Castello Gamba di Châtillon sino al 5 ottobre 2014, sono organizzate delle conferenze di approfondimento della mostra. Agli incontri, che avranno luogo alle ore 18, interverranno l'artista e vari ospiti.

L’ingresso agli incontri è gratuito e sarà inoltre possibile visitare l’esposizione.

AU CŒUR DE LA MATIÈRE: CONFERENZA CON L’ARTISTA GIULIANA CUNÉAZ ED IL CRITICO D’ARTE BRUNO CORÀ

Venerdì 16 maggio 2014, ore 18

Ingresso libero

Il primo appuntamento, dal titolo Au cœur de la matière di Giuliana Cunéaz: dialogo con l'artista, si svolge alla presenza dell’artista e del critico Bruno Corà che ha curato l’evento.

L’appuntamento prevede una serie di letture proposte dall’attrice Paola Corti sui temi della mostra con testi, tra gli altri, di Richard Feynman, Baruch Spinoza e Elémire Zolla. Al termine della conversazione è prevista una visita guidata all’esposizione.

“La modalità linguistica, formale e contenutistica di Giuliana Cunéaz non pronostica o auspica una modificazione dell’arte per perpetrarne l’attività immaginativa, ma, senza frapporre indugi o rinvii, è già essa stessa il futuro, ” ha scritto Corà che durante l’incontro approfondirà i contenuti del progetto espositivo sottolineando la specificità del lavoro dell’artista valdostana, tra le prime in Europa ad utilizzare la tecnica del 3D con una specifica progettualità estetica.

La mostra, aperta sino al 5 ottobre prossimo, si articola sui tre piani dell’edificio, intorno a un nucleo di 40 opere, e comprende sculture e stampe digitali, video e screen painting (schermi dipinti). Non manca nemmeno Cabinet de neige, una wunderkammer ispirata al paesaggio montano dove uno stipo in legno, che ricorda la tradizione, custodisce al suo interno un video e microsculture circondate da un manto bianco simile alla neve.

Prima di entrare nell’affascinante universo del 3D, lo spettatore è accolto da Corpus in fabula, una videoscultura realizzata nel 1996 che anticipa l’attuale fase di ricerca.

“Sono da sempre attratta dalla componente metamorfica che attraversa l’io, così come il paesaggio che ci circonda. Fondamentalmente, tra le due dimensioni, quella esterna e quella interna, non c’è differenza”, afferma Giuliana Cunéaz.

Dal 2003 l’applicazione della tecnica 3D consente all’artista di addentrarsi nel cuore della materia, di avvicinarsi alle sue forme più segrete cogliendo i processi di cambiamento.

La rassegna documenta questo passaggio fondamentale e lo spazio espositivo ospita una scultura abitabile a forma di dodecaedro realizzata per l’occasione che contiene Zone fuori controllo, un video in 3D dedicato ai disordini ecologici e ambientali dove le immagini entrano in relazione diretta con la dimensione reale consentendo un viaggio imprevedibile tra le onde di una tempesta, gli spazi misteriosi di una grotta, le colate laviche di un vulcano e la collisione di mastodontici iceberg.

Per Giuliana Cunéaz la ricerca artistica rappresenta un tentativo di andare oltre il piano tradizionale della rappresentazione insinuandosi all’interno di un universo fluido, caratterizzato dalla disarticolazione delle forme secondo una rinnovata ipotesi percettiva.

Intorno all’installazione 3D si sviluppa la serie degli screen painting, gli schermi dipinti, in base ad una tecnica inventata dall’artista nel 2006 dove l’immagine virtuale dialoga con quella pittorica incisa come un tatuaggio sul plasma. Tra gliscreen painting spicca The God Particle che analizza, in chiave estetica la mitica particella elementare destinata a generare la massa dell’universo. “L’attenzione dell’artista verso i fenomeni scientifici”, afferma Corà, “è rilevante e se ne comprendono appieno le ragioni. E’ dalla scienza, dalle sue applicazioni e dalla tecnologia che si occupa della materia su scale macrodimensionali che il suo lavoro trova terreno per formulare il repertorio di una rinnovata visionarietà.”

Giuliana Cunéaz lavora sul nomadismo dei linguaggi proponendo una continua ibridazione degli elementi nell’ambito di universo unico e affascinante.

In questa logica il secondo piano della mostra è occupato interamente da Neither snow nor meteor showers, una videoinstallazione del 2010 che si espande per oltre dieci metri. Come suggerisce il titolo, non si tratta né di un paesaggio né di un fenomeno atmosferico, ma ricorda, piuttosto, un luogo germinale dove si evocano montagne con pini innevati. In realtà, il lavoro prende spunto da un’immagine di vitamina B12 che, attraverso ingrandimenti esponenziali, assume un aspetto paradossalmente naturalistico dove il segno animato si deposita e si disgrega.

Il terzo piano della mostra è interamente dedicato al lavoro progettuale attraverso 24 opere su carta cotone che consentono di ripercorrere l’ideazione e la creazione delle più significative installazioni in 3D realizzate dall’artista negli ultimi otto anni.

 “Sono opere, quelle di Giuliana Cunéaz”, ricorda Corà, “con un’intrepida volontà di confrontarsi con le frontiere avanzate della scienza, superando il limite dell’oscurità annidata nella coscienza umana: autentici viaggi nell’ignoto su sonde esplorative concepite con la poesia e l’arte.” 


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