L’ingresso originario principale del castello è situato a occidente, in direzione della città di Aosta, ed è facilmente riconoscibile dalla monumentalità del portale che reca lo stemma della famiglia Gamba e l’anno 1901, data di avvio dei lavori di costruzione, che sarebbero proseguiti fino al 1903 (anno inciso sul fronte nord dell’edificio).
Il fascino di questa dimora è ulteriormente amplificato dal grande parco che la circonda, i cui 50 ettari di estensione presentano anche essenze rare, esotiche e di notevoli dimensioni.
La progettazione di tutto il complesso, che comprende anche le scuderie e la casa del custode, visibili lungo il percorso che il visitatore compie entrando nel parco per raggiungere l’attuale ingresso del castello, la terrazza elevata con peschiera, il muro di contenimento, le scale e i sentieri per accedervi, si devono all’ingegner Carlo Saroldi di Torino.
Carlo Maurizio Gamba e Angélique Passerin d’Entrèves, però, avrebbero goduto solo per pochi anni della loro residenza a Châtillon. Angélique morì nel 1909, dopo la perdita della figlia Irene in tenera età, e alla morte di Carlo Maurizio nel 1928, in assenza di eredi, il Castello Gamba passò ai Passerin d’Entrèves, nella persona del Conte Ettore.
Acquistato dalla Regione Valle d’Aosta e riconvertito a uso pubblico con funzione museale dopo un periodo di abbandono, dal 2012 il Castello Gamba apre le sue porte alla scoperta delle raccolte regionali d’arte moderna e contemporanea, un patrimonio numericamente consistente che si caratterizza anche per la presenza di un copioso fondo fotografico.
Raccolte a partire dalla metà del Novecento e in costante implemento, le opere d’arte conservate al Gamba coprono un arco cronologico che parte dall’Ottocento, attraversa il Novecento, e raggiunge gli anni Duemila, fino ad accogliere opere di artiste e artisti viventi.
Oggi anche i dintorni del castello ospitano le opere della collezione regionale, o diventano luogo atto ad accogliere installazioni temporanee site specific, come spesso è accaduto per la peschiera, oltre ad aprire scorci e cannocchiali prospettici sulla Valle di forte impatto visivo, in un connubio strettissimo tra arte e paesaggio.
Dal 21 luglio 2022, inoltre, il Castello Gamba ha cambiato volto grazie all’installazione permanente dell’opera “Orbita”, di Massimo Uberti. Si tratta di un’ellisse di luce ideata dall’artista che abbraccia la torre centrale del castello rendendolo non solo visibile da molto lontano, ma anche connotandolo di un’identità diversa e particolare: il Polo del Contemporaneo in Valle d’Aosta.