Sophie-Anne Herin inizia il suo percorso artistico a Bologna, dove si laurea al DAMS.
Nel 2008 si avvicina alla fotografia studio che approfondirà formandosi allo IED di Torino. Nel 2008 dall’incontro tra la cantante Meike Clarelli e la regista Alice Padovani nasce Perché ti devo amare? mostra musicata ospitata nel novembre 2009 allo Spazio le Lune di Modena, all’interno del Festival Periferico di Modena. L’anno seguente, nel mese di novembre complice la medesima kermesse, proporrà Disperato moderato con brio, ancora con la Clarelli e Gabriele Dalla Barba, dando vita a una “performance in forma di concerto su pellicola fotografica” presso lo spazio Dead Meat di Modena.
Con Viaggio Nudo, da agosto a settembre 2010, espone fotografie su tela abbinate ad alcune tele di Marino Catalano alla Montaigne Gallery di Shanghai, Cina. Nel gennaio 2012 espone a Parigi Trois valdotâins à Paris : histoires du passé et du présent. A marzo del 2013 espone presso il centro Phos di Chieri Attorno ad un manque con due progetti fotografici che trattano il tema della mancanza attraverso un viaggio introspettivo, dove il corpo diviene soggetto e metafora dell’assenza.
A novembre espone presso la galleria Paola Meliga di Torino “I luoghi malinconici del dentro:DCA”, partecipa sempre nello stesso mese alla Biennale d’Arte moderna e contemporanea di Torino. Il progetto verrà poi ripreso e approfondito con Il corpo sottratto, bi-personale con l’artista Patrizia Nuvolari ad Aosta e nel 2022 nella centrale Bertin di Étroubles. Il lavoro sui disturbi dell’alimentazione verrà poi pubblicato in Blacklie vol.1. Sempre nel 2014, da Blacklie editore, seguito alla vincita di un concorso indetto dalla stessa casa editrice. Il 12 febbraio 2015 presenterà in una mostra collettiva parte del suo precedente lavoro e il libro d’artista Scarti presso la galleria Spazio 28 a Torino, un lavoro sul territorio e l’identità. Nel 2016 espone presso il PHOS di Torino insieme a Mattia Paladini Ingenuo.Bianco un lavoro fotografico sul Monte Bianco che si allontana dalla convenzionale rappresentazione oggettiva del paesaggio montano e offre una visione sull’intimità dei luoghi. Sempre nel 2016 espone presso il Finaosta di Aosta Portraits, 54 ritratti eseguiti presso strutture psichiatriche della città seguito a dei laboratori di fotografia tenuti nei centri con gli utenti. Nel 2018 partecipa alla collettiva Memories presso il Phos Centro di fotografia di Torino con Viktoria progetto sul tema del ricordo e della memoria.
Nel 2019 espone a Palazzo Pincini Carlotti, a Garda, Malemort, un lavoro contro la violenza alle donne e contro le narrazioni tossiche.
Nel 2020 partecipa alla BAM presso la Casa del Conte Verde a Rivoli.
Nel 2021 partecipa a Photo Action alla GAM di Torino.
Nel 2022 presenta parte del progetto And then I went home presso il Circolo dei lettori a Torino, Viktoria presso la galleria Inarttendu ad Aosta, lo stesso progetto verrà presentato presso la Castiglia di Saluzzo sotto forma di installazione video.
Accanto alla professione di fotografa si occupa anche di formazione tenendo dei workshops e corsi di fotografia presso diverse strutture in Italia (Camera di Torino, Centro indipendente della fotografia di Napoli).
Vive tra Torino e Aosta.