La scelta di destinare a sede espositiva il castello ha consentito all’Amministrazione regionale di offrire alla pubblica fruizione la sua ricca collezione di arte moderna e contemporanea: un patrimonio che conta oggi più di 1.200 opere fra pittura, scultura, grafica e fotografia, e che si è costituito a partire dal 1948 sia grazie a doni, premi-acquisto e iniziative mecenatizie, sia per mezzo di acquisti sul mercato dell'arte.
Un nucleo significativo di lavori proviene dalla raccolta della SITAV, la società di gestione del Casino de la Vallée di Saint-Vincent, che dal '48 ai primi anni Ottanta contribuì a vivacizzare il clima culturale della Valle promuovendo eventi espositivi di grande prestigio, aggiornati alle tendenze artistiche più moderne.
Il percorso di visita si snoda su tre piani secondo un criterio cronologico e tematico e presenta una selezione di oltre 150 opere tra le più significative della collezione, lungo un arco temporale che va dall'Ottocento ai primi anni del nuovo millennio, incontrando le principali correnti del Novecento.
Accoglie il visitatore l'affascinante realtà paesaggistica della Valle d'Aosta vista attraverso lo sguardo di un assoluto protagonista della pittura romantica, J. M. William Turner, e di prestigiosi artisti dell'Otto e del Novecento, da Ashton a Delleani, Maggi, Calderini, Bazzaro, Lupo.
Accanto ai grandi maestri italiani del Novecento, rappresentati da pittori come Casorati, De Pisis, Carrà e Guttuso, e da celebri scultori quali Martini, Manzù, Mastroianni, Fontana, Pomodoro e Paladino, numerose sono le testimonianze di artisti di scuola torinese, da Levi, Marchesini, Malvano e Spazzapan, a figure più recenti come Tabusso, Soffiantino, Calandri, Carol Rama, Nespolo, Ramella e molti altri.
La produzione pittorica italiana degli ultimi decenni del XX secolo è documentata nelle derivazioni dall'Astrattismo, dall'Informale, dalla Pop art, dal Surrealismo e nelle presenze della Transavanguardia.
Ampio e differenziato è il panorama degli artisti locali, a partire da Italo Mus fino alla recente generazione impegnata nelle ricerche di avanguardia.
Oltre alle 13 sale destinate all'esposizione permanente, il museo comprende ambienti per le mostre temporanee e per le attività didattiche, e un modernissimo deposito visitabile su richiesta.
Lorsqu’elle a acquis cet important monument, en 1982, la Région autonome Vallée d’Aoste a assumé la lourde et difficile tâche de le préserver, tout en le valorisant.
La Surintendance des activités et des biens culturels a procédé à une analyse détaillée des caractéristiques de ce site, afin de concilier la protection des lieux avec leur réutilisation et de définir les activités, ainsi que les opérations nécessaires à la restauration du Château Gamba.
Le projet de réhabilitation a étéélaboré par l’architecte Aldo Piccato, du Studio Piccato e Saltarelli d’Aoste.
Les travaux de restauration du château, qui ont débuté en 2002 et se sont achevés en 2005, ont été suivis de son aménagement muséal, selon un projet des architectes Roberto Pagliero et Salvatore Simonetti, de Turin.
Avec la collaboration des bureaux régionaux et des architectes, Rosanna Maggio Serra a organisé la collection en regroupant les œuvres par thème et en les ordonnant ; elle a également pourvu à l’élaboration des contenus scientifiques ainsi que du parcours de visite.